Basil Schader (14 A.1 e A.3); Nuhi Gashi (A.2); Elisabeth Furch e Elfie Fleck (A.4)


1. Introduzione

Gli insegnanti LCO lavorano in un ambito per il quale non sono stati generalmente preparati durante la formazione iniziale nel proprio paese d’origine. Di conseguenza, la formazione continua rappresenta per loro un’esigenza indispensabile (si veda in merito anche la parte pratica del presente capitolo). I contenuti trattati variano a seconda della durata del lavoro e del soggiorno nel paese di immigrazione. All’inizio del mandato i temi più importanti riguardano la conoscenza delle caratteristiche specifiche dell’insegnamento LCO e del sistema scolastico locale nel quale esso ha luogo. In seguito, possono aggiungersi approfondite discussioni insieme a colleghi sui contenuti specifici, sull’acquisizione delle conoscenze didattico-metodologiche e sulla possibilità di cooperazione con l’insegnamento regolare. Se alla fine della formazione verrà poi rilasciato un attestato che pone gli insegnanti LCO sullo stesso piano degli insegnanti del luogo in termini di impiego, sarà stata raggiunta una prima vittoria.

Le offerte di formazione continua e di corsi di aggiornamento vengono realizzate generalmente da almeno due tipi di istituzioni (cfr. anche il cap. 1 e Calderon et al., 2013, p. 90), indicate qui di seguito:

  • a)Da istituzioni del paese d’origine
    (consolati, ministeri dell’educazione, associazioni di genitori e insegnanti ecc.). Esempi: i Ministeri dell’Educazione del Kosovo e dell’Albania organizzano congiuntamente ogni anno dei seminari estivi destinati agli insegnanti LCO albanesi di tutta Europa (si veda sotto); le associazioni di insegnanti e genitori albanesi in Svizzera organizzano seminari di perfezionamento sui nuovi sussidi didattici LCO.
  • b) Da istituzioni del paese di immigrazione
    (istituzioni pubbliche come le Direzioni dell’Educazione, le alte scuole pedagogiche, le università ecc.; istituzioni private come le scuole di lingua, le università popolari per adulti ecc.).
  • Esempi: i corsi obbligatori di inserimento al sistema scolastico cantonale, come quelli offerti da alcuni cantoni svizzeri; i corsi di formazione continua specifici per l’insegnamento LCO offerti da varie alte scuole pedagogiche e università; le offerte di formazione continua per gli insegnanti locali accessibili anche a insegnanti LCO; il corso austriaco “Insegnamento della madrelingua: insegnare la prima lingua in un contesto migratorio” (si veda sotto); i corsi di lingue e di integrazione offerti da vari enti gestori locali.

Contrariamente ai corsi organizzati nel paese d’origine, per quelli offerti dal paese di immigrazione sono generalmente indispensabili buone conoscenze della lingua locale, cosa che può ostacolare notevolmente la partecipazione di alcuni insegnanti LCO. Oltre alla frequenza ai corsi di lingua, a Zurigo si è dimostrato valido un modello all’interno del quale le conoscenze del tedesco vengono acquisite parallelamente all’insegnamento dei contenuti scolastici più rilevanti.

L’ampiezza dell’offerta di formazione continua, in particolare se rivolta in modo specifico agli insegnanti LCO, varia da paese a paese (o da una regione federale all’altra o da un cantone all’altro); cfr. in merito anche le dichiarazioni al cap. 14 B. Mentre ad Amburgo, ad esempio, gli insegnanti LCO beneficiano di un’ampia offerta di corsi e sono tenuti a frequentare una formazione continua di 30 ore all’anno (cfr. cap.1 A.4), altrove (ad es. in alcuni cantoni svizzeri) non è disponibile alcuna offerta.

Dall’ampia gamma di offerte scegliamo due proposte che riportiamo qui di seguito: il modulo obbligatorio “Introduzione al sistema scolastico zurighese”, modello di sostegno solido per l’inserimento nella vita professionale (cfr. cap. 14 A.3), e il corso di formazione austriaco “Insegnamento della madrelingua: insegnare la prima lingua in un contesto migratorio”, assimilabile a un corso di formazione completo, accompagnato da un attestato riconosciuto (14 A.4). Ma per iniziare presentiamo, come esempio di formazione continua organizzata da un paese d’origine, il programma del 10o seminario estivo degli insegnanti LCO di albanese (14 A.2).


2. Un’offerta di formazione continua da parte del paese d’origine: programma del 10o seminario estivo per gli insegnanti LCO di albanese, Berat /Albania, 29.07.–1.08.2014

Osservazioni preliminari

Da dieci anni i Ministeri dell’Educazione del Kosovo e dell’Albania organizzano dei seminari di formazione continua di tre o quattro giorni a beneficio degli insegnanti LCO di albanese di tutta Europa. I seminari si svolgono in modo alternato in Kosovo, in Albania e nelle regioni albanofone di Macedonia e Montenegro. Ad essi partecipano in media da 130 a 150 insegnanti LCO; la quota di partecipazione, il vitto e l’alloggio vengono rimborsati. Questi seminari hanno la particolarità di offrire delle conferenze, dei workshop ecc. condotti al medesimo tempo sia da docenti universitari dell’area linguistica albanese (ad es. in carica presso le Università di Tirana o Prishtina) sia da insegnanti LCO di albanese in servizio in tutta Europa. Ogni anno vengono invitati, inoltre, esperti nel campo della pedagogia interculturale dei paesi di immigrazione in qualità di relatori e partecipanti.

Oltre alla formazione professionale e allo scambio prezioso al di là delle frontiere nazionali, i seminari svolgono un’importante funzione sociale e di integrazione.

Programma del seminario di quattro giorni a Berat (Albania):

1° giorno: 29. luglio 2014, (Università di Berat)
14–17 h
Apertura del seminario: Esibizione di allievi di Berat

Discorso di benvenuto:

  • Un insegnante LCO originario della Grecia
  • Ministro dell’Educazione dell’Albania e del Kosovo, o i rispettivi rappresentanti
  • Il sindaco di Berat
 17–21 h
Panoramica del programma:Spunto: l’insegnamento LCO albanese e le sue attuali prospettive di sviluppo (N. Gashi, B. Arbana)

Pausa: Dibattito e discussione aperta

Conclusione: Cena sociale e serata culturale (presentazione di libri ecc.)

 

2° giorno: 30. luglio 2014 (Aula Magna dell’Università di Berat)
09–13 h
Conferenza e documenti video:

  • L’armonizzazione dei programmi di studi di Albania e Kosovo (G. Janaqi)
  • Lo sviluppo della consapevolezza storica nelle famiglie (L. Qoshi)
  • Scoprire il patrimonio culturale attraverso i giochi tradizionali (B. Avdia)
  • Film documentario “Vera, insegnante su due isole” (A. Melonashi, A. Ashiku)
  • Pausa caffè
  • Documento video: “La gita pedagogica e i suoi effetti” (K. Çallaku)
  • L’apprendimento ludico basato sull’ esempio dei giochi dei dadi (R. Hamiti)
13–17 h – Pranzo e intervallo
17–22 h
Offerte sociali e culturali:

  • Visita della città o di musei
  • Cena sociale e serata culturale (presentazione di libri ecc.)

 

3° giorno: 31. luglio 2014 (Aula Magna e diverse sale dell’Università di Berat)
09–11 h
Relazioni e documenti video:

  • L’insegnamento come “compito specifico” e il nostro contributo in merito (F. Tafilaku)
  • Tradurre e comunicare in situazioni migratorie (D. Kajtazi)
  • Presentazione della monografia sul corso LCO di albanese a Salonicco (D. Zace)
  • Pausa caffè
11–12.30 h
Workshop a scelta:

  • Lavorare in classi eterogenee (N. Mehmetaj)
  • L’insegnamento di albanese nei licei viennesi e alcuni problemi ad essi connessi (I. Arapi)
  • Stili di insegnamenti: differenze e qualità (Y. Spahiu)
  • Lavorare su temi legati alla storia albanese (F. Xhemalaj)
12.30–15 h – Pranzo e intervallo
15–22 h
Animazione socio-culturale:

  • Animazione socio-culturale:
  • Cena

 

4° giorno: 1. agosto 2014 (Aula Magna dell’Università di Berat)
9–11 h
Conferenze:

  • Promuovere le competenze di lettura nella prima lingua (E. Koleci)
  • La materia “lingua albanese” nel programma di studi del Kosovo (R. Gjoshi)
  • La monografia “Albanesi in Svizzera”, fokus sull’insegnamento LCO di albanese (R. Rifati)
  • Pausa caffè
11–12 h
Workshop a scelta

  • Possibilità di lavoro interdisciplinare nell’insegnamento LCO di albanese (A. Tahiri)
  • Esempio di una lezione modello di lingua albanese nella prima classe (K. Gjoka)
  • Due approcci concreti per promuovere la comprensione alla lettura in testi letterari e saggi (R. Sheqiri)
12–15 h
Fine ufficiale del 10° seminario: Distribuzione degli attestati di partecipazione
In conclusione:Pranzo sociale e rientro a casa

3. Il modulo “Introduzione al sistema scolastico zurighese” dell’Alta Scuola Pedagogica di Zurigo

Osservazioni preliminari

La partecipazione a questo modulo, suddiviso in più parti per un totale di 42 lezioni complessive, è uno dei requisiti obbligatori per essere ammesso come insegnante LCO nel Canton Zurigo (oltre alla prova che attesti la formazione come insegnante o una qualifica equivalente, e conoscenze sufficienti della lingua tedesca). Per chi non disponesse ancora di un livello di conoscenze di tedesco sufficiente (livello B1), è previsto un modulo preparatorio presso la PH di Zurigo.

lunedì, 5 gennaio 2015
08.30–12 h
Introduzione:

  • Informazioni sull’organizzazione del modulo
  • Giro di presentazioni dei partecipanti

Introduzione al sistema scolastico del Canton Zurigo:

  • Aspetti giuridici e strutturali
Pausa pranzo
13.30–17 h
Introduzione nel sistema scolastico del Canton Zurigo: (2a parte)

  • Organizzazione scolastica

Assegnazione del compito 1:

  • Presentarsi a scuola e visita scolastica

 

Martedì, 6 gennaio 2015
08.30–12 h
Offerte di sostegno per A con particolari necessità pedagogiche

Istituzioni connesse alla scuola

Pausa pranzo
13.30–17 h
Introduzione al piano di studi LCO:

  • Funzione e importanza

Prima lingua, seconda lingua e lingua straniera:

  • Nozioni di base sulla didattica della seconda lingua
  • Concetti e modelli del plurilinguismo

Assegnazione del compito 2:

  • Organizzazione delle visite di classe reciproche

 

mercoledì, 4 marzo 2015
08.30–12 h
Insegnamento HSK in un contesto migratorio:(HSK=LCO)

  • Riferimento ai mondi della vita
  • Apprendimento interculturale

Il programma QUIMS:

  • Film: Successo scolastico per tutti”
Pausa pranzo
13.30–17 h
Pianificazione di progetti plurilinguistici nella lezione:

  • Esempi

Assegnazione del compito 3:

  • Pianificazione di un’unità didattica, realizzazione e riflessione

 

giovedì, 5 marzo 2015
08.30–12 h
Scambio di esperienze e valutazione del compito 1:

  • Presentarsi a scuola e visita scolastica

Uno sguardo alla vita di tutti i giorni di una preside (Idil Calis)

Pausa pranzo
13.30–17 h
Uno sguardo alla pratica di insegnamento di un insegnante LCO (Jun-Hi)

Materiali didattici nell’insegnamento LCO:

  • Presentazione di libri

 

giovedì, 21 maggio 2015
08.30–12 h
Scambio di esperienze e valutazione del compito 3:

  • Pianificazione di un’unità didattica, realizzazione e riflessione
  • Caratteristiche di una buona pianificazione, tenendo conto del programma didattico di riferimento HSK
Pausa pranzo
13.30–17 h
Introduzione all’assegnazione dei voti e alla valutazione nel corso LCO:

  • Colloqui sulla situazione scolastica
  • Valutazione delle prestazioni linguistiche

 

venerdì, 22 maggio 2015
08.30–12 h
Scambio di esperienze e valutazione del compito 2:

  • Visite di classe tra colleghi
  • Caratteristiche di un insegnamento di qualità

Uno sguardo alla pratica di insegnamento di un docente della scuola regolare

Pausa pranzo
13.30–17 h
Riassunto dei punti salienti e chiarimenti di domande in sospeso

Valutazione
Conclusione


4. La formazione a livello nazionale “Insegnamento della madrelingua: insegnare la prima lingua in un contesto migratorio” dell’Alta Scuola Pedagogica di Vienna


4.1 L’insegnamento della madrelingua in Austria: alcuni dati di riferimento

L’insegnamento della madrelingua fa parte del sistema scolastico regolare austriaco già dal 1992. Contrariamente a quanto succede in altri paesi europei, tra cui la Svizzera, tale insegnamento in Austria non è basato su accordi bilaterali con i paesi d’origine e non viene neanche affidato ad associazioni di migranti.

Assumendo la responsabilità della promozione della prima lingua dei suoi allievi, l’Austria invia un chiaro segnale: l’impegno a favore del plurilinguismo nei mondi della vita è una questione politico-educativa. Le lingue dei discenti hanno il loro posto a scuola, e lì devono avere la possibilità di svilupparsi.

Gli insegnanti di madrelingua, così come tutti gli altri colleghi, sono assunti e retribuiti dalle autorità scolastiche austriache e sono soggetti a un controllo di qualità attraverso gli organi di supervisione della scuola austriaca. Manuali scolastici e altro materiale didattico sono anch’essi messi a disposizione gratuitamente.

    • Destinatari del corso

Tutti gli allievi che in famiglia parlano un’altra lingua oltre al tedesco o i bambini che crescono bilingui possono frequentare il corso di madrelingua, indipendentemente dalla nazionalità, dal paese di nascita, dalle competenze nella lingua tedesca e dalla durata della loro scolarizzazione in Austria. Nel corso degli ultimi anni un numero sempre maggiore di bambini provenienti da famiglie bilingui ha usufruito di questa offerta.

      • Programmi di studi per il corso di madrelingua

Esistono attualmente tre programmi di studi neutri sul piano linguistico, in altre parole programmi che si possono applicare a tutte le lingue, con il vantaggio di potervi far riferimento anche nel caso venga introdotta una nuova lingua:


  • Livello primario (1a – 4a classe)

  • Livello secondario (5a – 8a classe) e Istituti politecnici

  • Livello superiore delle Scuole di istruzione secondaria superiore (9a – 12a)

In seno a scuole professionali secondarie e superiori, l’istituzione di corsi di madrelingua è possibile nell’ambito dell’autonomia scolastica, tuttavia nella pratica essa non viene sfruttata. Gli allievi interessati sono comunque liberi di partecipare a un corso AHS, nel limite dei posti disponibili (AHS= Allgemeinbildende Höhere Schulen = Alta Scuola di cultura generale).

        • Principi di base del diritto scolastico e quadro organizzativo

I corsi vengono offerti nella scuola primaria come attività non obbligatoria (partecipazione facoltativa senza valutazione) e, a partire dalla scuola secondaria, come materia a scelta (partecipazione facoltativa con valutazione) o anche come attività non obbligatoria.

L’insegnamento della madrelingua può essere offerto come corso supplementare (ad esempio dopo l’ultima lezione o durante il pomeriggio) o come corso integrativo, nell’ambito dell’insegnamento in un team didattico. Ciò significa che l’insegnante di madrelingua lavora insieme all’insegnante di classe o all’insegnante specializzato e che i temi della lezione vengono trattati nella lingua dei relativi allievi.

Per la formazione di un corso è indispensabile un numero minimo di partecipanti, che può comprendere gruppi composti da più classi, livelli scolastici o vari tipi di scuola, cosa che favorisce soprattutto le lingue poco comuni.

          • Insegnanti

I corsi vengono offerti nella scuola primaria come attività non obbligatoria (partecipazione facoltativa senza valutazione) e, a partire dalla scuola secondaria, come materia a scelta (partecipazione facoltativa con valutazione) o anche come attività non obbligatoria.
L’insegnamento della madrelingua può essere offerto come corso supplementare (ad esempio dopo l’ultima lezione o durante il pomeriggio) o come corso integrativo, nell’ambito dell’insegnamento in un team didattico. Ciò significa che l’insegnante di madrelingua lavora insieme all’insegnante di classe o all’insegnante specializzato e che i temi della lezione vengono trattati nella lingua dei relativi allievi.

Per la formazione di un corso è indispensabile un numero minimo di partecipanti, che può comprendere gruppi composti da più classi, livelli scolastici o vari tipi di scuola, cosa che favorisce soprattutto le lingue poco comuni.


4.2 La formazione: storia delle origini

Nel quadro del Language Education Policy Profile, gli specialisti del Consiglio d’Europa hanno consigliato all’Austria di provvedere a «una formazione linguistica e didattico-specialistica adeguata degli insegnanti di madrelingua» (cfr. bm:ukk & BM.W_F, 2008, p.102).
Sulla base di tale raccomandazione, nel 2011, il Ministero dell’Educazione ha incaricato l’Alta Scuola Pedagogica di Vienna di sviluppare un programma per un corso di formazione continua indirizzato agli insegnanti di madrelingua.

Al fine di garantire l’adeguatezza e la qualità di tale corso, agli insegnanti di madrelingua già in servizio è stato inviato un questionario online per rilevare le qualifiche disponibili o le eventuali lacune professionali, nonché i punti fondamentali relativi al contenuto considerati indispensabili per il corso. La Prof.ssa Brigitta Busch è stata incaricata nel 2011 dall’Università di Vienna di elaborare e valutare il questionario. I risultati del sondaggio, al quale hanno partecipato oltre il 60% delle persone contattate, sono stati impiegati come strumento di orientamento per l’elaborazione definitiva del programma di studi.

Allo stesso tempo, il Ministero dell’Educazione ha avviato delle trattative con la Cancelleria Federale (CF) e con il Ministero delle Finanze (MF) con l’obiettivo di migliorare la situazione degli insegnanti a contratto speciale. Il risultato di tali trattative è stato una nuova normativa sui contratti speciali, resa nota nell’ottobre del 2012, che ha comportato una classificazione più vantaggiosa per molti soggetti interessati, compresi i (futuri) diplomati della formazione.


4.3 In merito al corso di studi

Sulla base di tale programma, l’Alta Scuola Pedagogica di Vienna ha istituito nell’anno di studio 2012–2013 il corso di formazione “Insegnamento della madrelingua: insegnare la prima lingua in un contesto migratorio” a livello nazionale. Al corso di studi vengono assegnati 30 EC (= European Credits, secondo il sistema europeo di assegnazione dei crediti European Credit Transfer System/ECTS). Tenuto conto che questo corso di studi è stato concepito per insegnanti che lavorano, esso è costituito da 6 moduli suddivisi in blocchi settimanali che prevedono il 50% di presenza obbligatoria e il 50% in autoapprendimento. L’intero corso di studi può essere completato nell’arco di quattro semestri.

Il testo che segue è un estratto dei documenti presentati alla Commissione agli studi dell’Alta Scuola Pedagogica di Vienna nel 2012 (cfr. Furch & Fleck, 2012)

    • Obiettivi formativi

Questo corso di studi mira a migliorare la qualifica degli insegnanti di madrelingua impiegati in tutta l’Austria. È essenziale che i candidati si specializzino innanzitutto nei seguenti ambiti: linguistica, metodologia e didattica dell’insegnamento della prima lingua nel contesto educativo attuale, tenendo conto della varietà delle teorie, metodologie e degli approcci educativi. Allo stesso modo, il corso di studi riserverà uno spazio importante alla responsabilità personale di fronte all’evoluzione della società e terrà conto degli attuali cambiamenti nell’ambito della convivenza sociale in Austria, cosa che garantirà una professionalizzazione dei diplomati all’avanguardia coi tempi.

La formazione è indirizzata in primo luogo agli insegnanti di madrelingua attualmente in servizio in Austria. In seguito, verrà proposta anche agli insegnanti plurilingui all’inizio della loro carriera che, dopo il completamento dei loro studi (presso un’alta scuola pedagogica o università), desidererebbero lavorare come insegnanti di madrelingua per una o più lingue.

    • Contributo allo sviluppo della scuola

La partecipazione degli insegnanti specializzati al corso di studi giocherà un ruolo fondamentale nel futuro sviluppo della scuola, nelle sedi con un numero elevato di allievi e genitori plurilingui, grazie alla continua autovalutazione e alla ricerca scientifica legate al contesto professionale.

Dopo aver completato con successo il corso di studi, i partecipanti avranno ricevuto informazioni importanti in merito all’eguaglianza e alle pari opportunità e avranno appreso a fronteggiare le disuguaglianze in maniera professionale e scientifica.

    • Panoramica dei contenuti del corso di studi

Il corso di studi abilita i corsisti a:


  • riflettere sulla situazione generale di allievi plurilingui la cui prima lingua non è il tedesco;

  • esercitare come insegnante di madrelingua in una (o due) lingue scelte per allievi che utilizzano tale/tali lingua/lingue in famiglia o quotidianamente;

  • assistere o consigliare gli allievi con una prima lingua diversa dal tedesco in ambito scolastico ed extrascolastico;

  • consigliare gli insegnanti su come gestire allievi plurilingui la cui prima lingua non è il tedesco;

  • sviluppare l’autoriflessione in relazione al loro ruolo di insegnanti di madrelingua;

  • promuovere una corretta autovalutazione degli allievi assistiti, in considerazione del loro specifico contesto linguistico-culturale;

  • instaurare un dialogo con i genitori, gli insegnanti, gli allievi coinvolti e le autorità scolastiche interessate in relazione a specifici problemi linguistici e di apprendimento.

  • Veduta d’insieme del modulo
M1:

Introduzione al tema


M2:

Conoscenze di base riguardanti la ricerca sull’acquisizione delle lingue, la sociolinguistica e la ricerca sulla migrazione


M3:

Didattica delle lingue – metodi per un insegnamento efficace della prima lingua


M4:

Comunicazione in setting plurilingui e multiculturali


M5:

Concetti pedagogici innovativi, con particolare attenzione al plurilinguismo


M6:

Confronto con la realtà scolastica


Per informazioni e indicazioni più dettagliate sul piano generale del corso di studi è possibile consultare il sito web dell’Alta Scuola Pedagogica di Vienna al link:

http://www.phwien.ac.at/index.php/hochschullehrgaenge-fortbildungsangebot/lehrgaenge


4.4 Risultati e prospettive

Il primo corso di studi è stato portato a termine con successo da 22 insegnanti (perlopiù di bosniaco/croato/serbo e turco, ma anche di albanese e persiano) giunti da diversi Länder austriaci.

Allo stesso tempo, uno studio, basato su singole interviste strutturate tenute insieme ai partecipanti e ai responsabili del corso di studi, ha evidenziato un alto indice di gradimento in riferimento al contenuto, allo svolgimento e agli obiettivi raggiunti:

«Il corso ha rafforzato nei partecipanti le competenze discorsive fondate su un linguaggio professionale che si basa su solidi principi scientifici, di coscienza professionale e di percezione dello stato della loro professione, di collegialità e di istituzionalizzazione della consulenza tra colleghi; ha inoltre promosso le competenze relative alla differenziazione e al rapporto con l’eterogeneità, permettendo di affermare la coscienza di sé stessi in qualità di attori in seno al sistema educativo: tali esempi sono considerati nella letteratura scientifica aspetti essenziali della professionalità, cosa che viene confermata dal successo della realizzazione degli obiettivi del corso. L’apprendimento comune istituzionalizzato, la rilevanza dei contenuti didattici selezionati, l’atmosfera di lavoro, i relatori, il personale specializzato e i responsabili del corso di studi sono tutti fattori che hanno inciso positivamente sull’apprendimento» (Moser, 2013).


Riferimenti bibliografici

bm:ukk und BM.W_F (eds.) (2008): Language Education Policy Profile: Länderbericht. Sprach- und Sprachunterrichtspolitik in Österreich: Ist-Stand und Schwerpunkte. Wien.

Calderon, Ruth; Rosita Fibbi; Jasmine Truong (2013): Arbeitssituation und Weiterbildungsbedürfnisse von Lehrpersonen für den Unterricht in heimat- licher Sprache und Kultur. Neuchâtel: rc consulta. Link: http://www.rc-consulta.ch/pdf/HSK-
Erhebung_d_def.pdf

Fortbildungsangebote des National Resource Centre for Supplementary Education (NRCSE) in London. Link: http://www.supplementaryeducation.org.uk

Furch, Elisabeth; Elfie Fleck (2012): Curriculum Lehr- gang “Muttersprachlicher Unterricht: Erstsprachen unterrichten im Kontext von Migration”. Link: http://www.phwien.ac.at/files/Mitteilungsblatt_VR/Punkt%204/PH_Wien_LG_Muttersprachlicher_
Unterricht_genehmigt.pdf

Moser, Maria (2013): Endbericht der Begleitforschung zum Lehrgang: “Muttersprachlicher Unterricht: Erstsprachen unterrichten im Kontext von Migration”.

vpod Bildungspolitik (2014): Sonderheft Nr. 188/189 “Die Zukunft des Erstsprachunterrichts”, Beiträge p. 58 und 61 f.


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