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Istanze di valutazione:
la valutazione della produzione scritta degli allievi non è compito esclusivo dei docenti. In un modello di scrittura di tipo comunicativo che coinvolge anche i destinatari (si veda sopra, 3.a) le osservazioni degli altri lettori sono altrettanto importanti e vanno stimolate già durante la fase di redazione di un testo. Utile per questo fine è la “riunione per la revisione” (in ted. “Schreibkonferenz”), che gli allievi conoscono dalla lezione regolare: in essa il docente ha principalmente il ruolo di correttore finale che può e deve dare impulsi per ulteriori sviluppi.
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Criteri di valutazione:
alcuni dei problemi principali nella valutazione tradizionale erano la grande soggettività e la mancanza di trasparenza. Per evitare questo pericolo si devono formulare con chiarezza, per lo meno prima dei compiti più importanti, quelle che sono le richieste finali. Si possono ad esempio fornire 4-5 criteri, definendoli possibilmente insieme agli allievi (es.: il testo deve essere lungo almeno una pagina; deve essere chiaramente articolato in introduzione/parte centrale/parte finale; deve contenere almeno quattro informazioni importanti). Riferirsi a questi criteri nella discussione con gli allievi e nella valutazione aiuta la trasparenza e la motivazione.
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Correggere e valutare avendo come obiettivo il miglioramento:
ciò significa che il docente non deve tanto partire da domande che evidenzino gli aspetti deficitari, tipo «che cosa è sbagliato?», «che cosa manca?», quanto piuttosto dalle domande: «che cosa è presente?», «che cosa può essere ampliato e sviluppato?». In un secondo momento il docente rifletterà su come pianificare al meglio i passi (esercizi mirati, approfondimenti) che sono necessari per raggiungere un concreto miglioramento. Questo è l’unico metodo che permette, anche nel caso dei corsi LCO, di ottenere un successo duraturo.
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Valutare anche il processo:
un testo generalmente viene valutato quando è finito. Tuttavia questo metodo non permette di capire, soprattutto nel caso degli allievi più deboli, dove essi incontrano le difficoltà maggiori. Per questo è importante tenere conto del processo di redazione che porta al testo finale. Se, ad esempio, ci si sta esercitando con una determinata strategia di scrittura, si può osservare se l’allievo inizia a scrivere liberamente o se si sforza di applicare in modo concreto la strategia richiesta.
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Fornire un commento:
la mera restituzione di un compito, corretto e valutato, non risulta più accettabile nei termini dell’attuale didattica. In un contesto didattico orientato allo sviluppo delle competenze, gli allievi devono ricevere un commento costruttivo (in forma scritta od orale) riguardante i loro testi e concreti suggerimenti per migliorare il proprio lavoro.
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Orientare alle competenze:
l’orientamento a specifiche competenze (spesso differenziate, ad es., in: base, intermedie o avanzate) rappresenta un argomento attuale nel dibattito pedagogico. In merito ai corsi LCO, esso dovrebbe essere trattato in un contesto più ampio. Per le lingue si dovrebbe tener presente, tra le altre cose, il Quadro Comune Europeo di Rifermento, cfr. http://www.goethe.de/z/50/commeuro/303.htm
Ringrazio Claudia Neugebauer, Claudio Nodari, Stefan Mächler e Peter Sieber per le loro preziose indicazioni riguardanti la parte introduttiva.