L’importanza del fatto che la pedagogia e l’insegnamento scolastico orientino gli allievi verso l’ambiente in cui vivono è sottolineato più volte nel manuale Fondamenti e contesti; cfr. in particolare i cap. 5 A.4 e 3 A.2.3. Ovviamente l’orientamento verso il mondo della vita (in tedesco “Lebenswelt”) gioca un ruolo fondamentale anche e proprio con lo sguardo rivolto all’interculturalità e alle competenze interculturali. Esso riguarda tra l’altro anche gli aspetti linguistici della società multiculturale: il plurilinguismo del mondo della vita, la vita in, con e tra lingue diverse – è una realtà vissuta che merita di essere tematizzata e presa in seria considerazione (cfr. a questo riguardo l’unità 3 «Le nostre lingue»).

Il bambino del corso LCO, in qualità di soggetto del suo mondo della vita, è sempre anche un membro della società. Come tale, esso si muove tra piano soggettivo, mondo della vita e piano sociale. Su questi piani si verificano varie situazioni di sovrapposizione e di interazione. Esse richiedono un apprendimento interculturale nonché un confronto tra processi identificativi e condizioni sociali. Allo stesso tempo permettono che le persone si realizzino in qualità di soggetti in grado di agire in modo pratico e all’insegna dell’autoefficacia. Tale principio fondamentale verrà approfondito nel prossimo paragrafo.

Orientamento al soggetto e al mondo della vita

I bambini e i ragazzi si muovono in vari contesti: famiglia, scuola pubblica, tempo libero, parenti, vicinato, gruppo tra pari (cerchia di amici) ecc. Ciascuno di tali contesti sociali rappresenta un piccolo mondo della vita, con valori e norme propri; il suo complesso costituisce il mondo della vita dell’individuo. L’orientamento al mondo della vita come principio pedagogico significa orientamento verso il bambino come soggetto nel qui e adesso insieme alle sue conoscenze preliminari, ai suoi atteggiamenti, ai suoi svariati ruoli e alle sue immagini interiori.

Affinché i bambini percepiscano sé stessi come soggetti in grado di agire in modo pratico e in maniera autoefficace e affinché possano assumersi la responsabilità di creare il proprio mondo della vita, devono avere la possibilità di confrontarsi con la propria identità, con l’immagine di sé e l’immagine esterna, sviluppando sensibilità in relazione alla percezione di sé e alla percezione esterna, nonché in relazione al confronto con resistenze interiori e sfide esterne. Orientamento al mondo della vita significa inoltre che i bambini e i ragazzi facciano esperienze in qualità di attori nell’ambiente che li circonda, riconducibili ai loro mondi della vita temporali, spaziali e sociali. Nel lavoro con allievi dei corsi LCO è necessario tener conto di almeno due differenti background culturali ed etnici: quelli nel di qua e quelli nel di là. I primi si trovano in un raggio d’azione attuale dal punto di vista spaziale, cioè nel paese di immigrazione. I mondi della vita del paese d’origine si trovano invece in un raggio d’azione potenziale, poiché gli allievi sono sicuri di poter fare esperienze anche lì, ad esempio tra i parenti sui quali possono contare come risorsa.

Oltre alla dimensione spaziale, il concetto del mondo della vita ha anche una dimensione temporale. A questo riguardo bisogna distinguere tra: a) percezioni ed esperienze soggettive vissute nel momento; b) collocazione sociale in più ampie strutture sociali cresciute storicamente. Un insegnamento orientato al mondo della vita si collega a entrambe le dimensioni e si orienta al principio dell’apprendimento biografico. Esso considera che l’autoefficacia sperimentata nel presente apre all’individuo prospettive per continuare ad agire in modo pratico e a realizzare progetti di identità anche in futuro. Poiché i mondi della vita rappresentano anche zone cresciute storicamente, essi comprendono pure esperienze migratorie, competenze e risorse biografiche in relazione con il passato. Queste possono sostenere il bambino nella propria autoefficacia, rendendolo consapevole che esperienze precedenti rappresentano un’importante risorsa a cui attingere.

Oltre alla dimensione spaziale e temporale, il concetto del mondo della vita comprende anche la dimensione sociale. Tramite essa, in qualsiasi mondo della vita, il bambino è integrato in un sistema interattivo che gli permette di interpretare la realtà e di comportarsi in maniera adeguata. In ciascun ambiente sociale il bambino ha a disposizione un differente bagaglio di conoscenze, un diverso modello di interpretazione e spesso anche di usanze linguistiche specifiche alle quali attinge in situazioni pratiche e di interazione. Allievi LCO d’origine turca, ad esempio, non hanno in Svizzera semplicemente una cultura (ipoteticamente omogenea) turca e svizzera, ma una cultura di famiglia, una cultura scolastica e una cultura migratoria, una cultura linguistica e di gruppo tra pari specifica turca-svizzera, una cultura del tempo libero, una cultura culinaria, una cultura musicale ecc. I diversi valori e le diverse norme che valgono in questi ambienti sociali sono spesso in parziale contraddizione tra di loro e si relativizzano. Spesso dallo scontro tra i diversi mondi della vita con i loro differenti modelli interpretativi e comportamentali sorgono anche tensioni. Un classico è rappresentato, ad esempio, dai conflitti originati dal fatto che i genitori sono fortemente orientati al sistema di valori del paese d’origine, mentre i loro figli difendono norme che hanno appreso dai loro compagni di scuola nel paese ospitante.

A questo riguardo il corso LCO può e deve ricoprire un importante ruolo di mediazione.

Ciò può essere fornito orientandosi al principio di interculturalità e prendendo in considerazione e tematizzando i differenti mondi della vita degli allievi così come l’orientamento in e tra questi mondi. Attraverso ciò possono essere sviluppate nuove possibilità di azione e nuove prospettive, rafforzando i bambini e i ragazzi nella propria identità e nel proprio ruolo di “plasmatori” della propria vita.


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